Venezia
I due pilastri d'ingresso sono tutto ciò che rimane del mulino Carraro, originario del 1492, ricostruito nel secolo successivo, demolito negli anni '60 del secolo scorso. |
L'evento decisivo per l'espansione del commercio veneziano fu la caduta di Ravenna in mani longobarde, dopo alterne vicende, nel 751. Venezia divenne rapidamente il principale porto dell'Adriatico. Nell'anno 800 Venezia possedeva già una notevole flotta commerciale, ma anche una flotta militare con la quale sussidiava Bisanzio. Il solo interesse di Venezia per l'entroterra veneto, riguardava la salvaguardia della propria navigazione lungo il Po e lungo l'Adige, che in genere veniva ottenuta per via diplomatica, ma anche con limitati interventi militari. Se si escludono Torre di Mosto e Torre d'Altino, l'unica significativa fortificazione di terraferma allestita dai Veneziani fu Torre delle Bebbe a Cavarzere. Da essa partirono sia i soldati della crociata contro Ezzelino, sia quelli della lega con Firenze contro gli Scaligeri. Con la vittoria sugli Scaligeri si ebbe una prima sensibile estensione dei domini di terraferma, che divenne definitiva nel 1388. La cessazione delle guerre locali diede forse un po' di tregua alla popolazione della campagna, martoriata da due secoli di continue battaglie e devastazioni, anche se le condizioni di vita dei contadini probabilmente non subirono immediati miglioramenti. Il castello di Robegano ai tempi della conquista veneziana probabilmente era già in cattivo stato, ma fu infine demolito assieme ad altri castelli vicini, a scopo strategico, dopo la sconfitta di Venezia nella guerra contro la lega di Cambrai. La famiglia dei Da Robegano, perduto ogni interesse per il castello, sposterà la propria residenza nella dimora nobiliare di Treviso.
La lega di Cambrai (1508) fu un'alleanza militare voluta dal papa Giulio II per difendere i propri territori dalla minaccia dei Veneziani che continuavano ad estendere i propri domini sulla terraferma, anche a danno dello Stato Pontificio. Le truppe vittoriose della coalizione saccheggiarono il Veneto, come non accadeva da oltre un secolo, portando morte e distruzione nelle città e specialmente nelle campagne. Venezia riuscì a limitare i danni della sconfitta con abili trattative diplomatiche, approfittando dei dissidi interni alla coalizione. Un lento declino era tuttavia nel destino della Serenissima, i cui commerci con l'oriente, dopo la caduta di Bisanzio nel 1453, vennero gravemente ostacolati dalla interminabile e cruenta guerra contro i Turchi. Il colpo di grazia fu inferto a Venezia dall'apertura di nuove rotte commerciali. Il giorno 9 settembre 1499 Vasco de Gama, raggiunta Calcutta circumnavigando l'Africa, rientrò trionfalmente a Lisbona. Il Portogallo ebbe accesso diretto al mercato indiano delle spezie, del quale si sarebbe assicurato il monopolio nel 1502. Nonostante la perdita dello "Stato da Mar", la Repubblica non conobbe mai una vera e propria crisi, e anche quando cadde definitivamente nel 1797 ad opera di Napoleone, vi regnava una diffusa prosperità, paragonabile a quella degli stati europei più ricchi, anche se la ricchezza era concentrata nelle mani dell'aristocrazia.
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